Per evitare problemi futuri, tutte le donne dai 40 anni dovrebbero ‘allenare’ quotidianamente il muscolo perineale.
Prendersi cura del proprio corpo vuol dire sì allenarsi per essere toniche, in forma e possibilmente senza rughe, ma significa anche far sì che il proprio corpo funzioni e sia tonico in tutti i suoi muscoli, pavimento pelvico compreso.
Perché sia importante questo tipo di ginnastica lo abbiamo chiesto a Dialma Guida( www.guidalperineo.it, )Ostetrica attiva in Sala Parto dal 1983 e che dal 2003 si occupa, attivamente ed a tempo pieno, di Riabilitazione del Pavimento Pelvico, dedicando la sua professionalità di Ostetrica alla salute della donna.
Perché la ginnastica pelvica è importante per una donna?
Perché serve a tonificare la muscolatura del pavimento pelvico. Per comprendere il motivo per il quale è importante tenere in “allenamento” questa muscolatura è fondamentale conoscerne le funzioni. E’ il muscolo che si trova nella parte più bassa del bacino, che circonda la vagina, l’ano, la vulva e sostiene l’utero, la vescica e il retto. Facile quindi dedurre che una buona competenza muscolare permette di contenere gli organi pelvici in sede, prevenendo il loro prolasso e la loro disfunzione (incontinenza urinaria e incontinenza fecale). La capacità di controllare attivamente la muscolatura pelvica permette inoltre di aumentare il tono e il volume muscolare con aumento della sensibilità dei tessuti e di conseguenza miglioramento della vita sessuale e della qualità orgasmica. Attraverso la ginnastica pelvica si scopre come il perineo sia sede di emozioni profonde: è un cuore satellite, che detiene molta responsabilità nel determinare la qualità della vita delle donne. Se il perineo non svolge le sue funzioni in maniera ottimale, le conseguenze possono diventare anche intollerabili. Il disagio che ne deriva può compromettere la coscienza del proprio valore anche in modo permanente.
La consigli a tutte le donne o solo a chi partorito?
Tutte le donne, fin dall’adolescenza, dovrebbero conoscere la propria area genitale e le funzioni ad essa associate. Risulta quindi fondamentale l’informazione fornita alle figlie da parte delle mamme (ma devono essere istruite loro stesse), l’educazione nelle scuole, l’informazione da parte degli operatori della sanità, l’informazione da parte di istruttori sportivi (formati essi stessi) in modo da realizzare un programma quanto più esteso possibile di prevenzione primaria verso i difetti funzionali di una regione corporea che risulta così importante per il benessere femminile.
La gravidanza ed il parto vaginale rappresentano certamente alcuni tra i fattori di rischio più importanti per l’integrità perineale. Una preparazione specifica del perineo in gravidanza facilita l’espletamento del parto, diminuendo la morbilità dell’incontinenza urinaria da sforzo, del prolasso e delle dispareunie post parto (dolore alla penetrazione). I percorsi di preparazione alla nascita dovrebbero pertanto contemplare anche un’attenzione mirata al rinforzo e al rilassamento muscolare del perineo (rilassamento del corpo, rilassamento del perineo nel corpo, respiro-sospiro), e dopo il parto una sessione di rieducazione pelvi-perineale mirata al recupero funzionale del pavimento pelvico.
Nel post parto l’obiettivo principale della rieducazione perineale è quella di rendere la donna capace di produrre una forza contrattile dei muscoli elevatori dell’ano per contrastare gli effetti della iperdistensione perineale che si determina in seguito al parto vaginale, per favorire i processi di guarigione dopo una episiotomia o dopo una lacerazione spontanea, e per contrastare l’insorgenza della Incontinenza Urinaria da Sforzo così frequente nel post parto. Questo è un periodo di particolare fragilità delle strutture vescicali che lentamente riprendono posto all’interno dell’addome. Un lavoro preventivo eseguito in gravidanza, agevolerà la ripresa muscolare nel postparto.
Intorno ai 40 anni tutte le donne, senza distinzione, dovrebbero occuparsi del loro muscolo perineale attraverso una ginnastica quotidiana (coscienza e tonificazione). Cogliere tempestivamente i segni di “stanchezza” perineale permetterà di evitare le situazioni disturbanti attraverso adeguati stili di vita (rimozione dei fattori di rischio). Verso i 50 anni e/o al momento della menopausa, il cambiamento ormonale modifica ulteriormente lo stato del perineo. La muscolatura perde la sua naturale tonicità. Spesso in quest’epoca avvengono le “dichiarazioni” spontanee dei problemi perineali e/o dell’incontinenza e prolasso genitale.
Qual è la situazione in Italia?
La rieducazione del pavimento pelvico in Italia è conosciuta molto più a livello teorico che non pratico. Le ostetriche sono le professioniste che per definizione si occupano del pavimento pelvico, ma esistono purtroppo difficoltà burocratico-organizzative nel riuscire ad organizzare attraverso il SSN un modello assistenziale così specifico. O semplicemente il sistema di rimborso del nostro SSN all’ente pubblico per la prestazione sul perineo è talmente ridicola (circa 7€) da non farla ritenere … sufficientemente remunerativa. D’altra parte le aziende farmacologiche non trovano “ritorno” ad investire in una attività medica che sfrutti le potenzialità fisiologiche dei nostri muscoli, trovando più vantaggioso promuovere l’uso degli assorbenti (pannolini o pannoloni). La classe medica (ginecologi ed urologi) ha una preparazione ed una visione prettamente chirurgica nei confronti della cura ai danni conclamati del perineo, sperando che, in buona fede, non tengano conto delle direttive delle società specialistiche internazionali che consigliano SEMPRE, di eseguire in prima scelta la rieducazione del pavimento pelvico anche nel caso venga programmata una risoluzione chirurgica del problema disfunzionale pelvico.
Spesso, in Italia, le pazienti subiscono i consigli dei propri medici senza quella doverosa discussione critica che dovrebbe precedere ogni terapia, tanto più se chirurgica, e tanto più se rivolta a trattare una patologia disfunzionale. Tale patologia si manifesta attraverso sintomi che vengono valutati soggettivamente, in base allo stile di vita o in base a personali esigenze. Ecco allora che la terapia non può non contemplare la rieducazione muscolare pelvi-perineale, che in talune donne arriva alla “risoluzione del problema” anche nel 90% dei casi. Da notare che la “risoluzione del problema” non può essere valutato solo clinicamente, perché persone con esigenze diverse, valutano il grado di cura in modo personale e diverso da caso a caso. (donna che vive in modo sedentario avrà beneficio da una cura diversa da una donna che, a parità di disfunzione, viva in modo fisicamente iperattivo).
Per fortuna, anche in Italia si sta diffondendo, anche se a fatica, la cultura del pavimento pelvico, e sicuramente questa intervista, i blog al femminile, i siti web di professioniste appassionate stanno favorendo la conoscenza ad un pubblico potenzialmente interessato sempre più vasto.
E all’estero?
Francia, Inghilterra e Svezia sono tra i paesi che più tengono conto della salute del perineo rendendo obbligatorio per le puerpere la frequenza ai corsi di rieducazione pelvica post parto.
In America è stata attuata una imponente campagna pubblicitaria per la prevenzione dell’incontinenza urinaria e della vescica iperattiva.
Dialma Guida per Margherita.net

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