Capire il dolore della donna, quel dolore che colpisce l’anima, chiudendo l’accesso del corpo al mondo intero, chiusura ai sogni, alle speranze, ad un futuro d’amore.
Il vaginismo non è una ferita fisica, non si sono strette le pareti, o incollate, o fuse, ma il vaginismo è il corpo che si chiude, perchè  l’anima è stata ferita, lacerata, offesa, calpestata.
La donna chiude la parte più intima di sè, la sede dell’ energia vitale, quella che accoglie e custodisce la sua parte più fragile,innocente, la più pura, la sua bambina interiore.
La donna violata o tradita da atti, o parole, gesti o azioni, che viene derubata della sua ingenuità, purezza, freschezza e intima spiritualità,  chiude al mondo il suo mondo e lo fa chiudendo la sua vagina, per sempre, o fino a quando ritornerà ad amarsi come donna con la sua bellezza interiore, luminosa, senza uguali.
Non sempre ce la farà.
Mi rivolgo a chi il corpo della donna lo cura, lo sostiene, lo culla, lo sente e lo porta.
Il lavoro corporeo attaverso la pelvi femminile è un arte antica, rispettosa, intima….nessuno tocca, non è necessario alcuno strumento.
Il corpo sente attraverso il respiro, perchè il respiro E’ l’anima, è il vento che porta energia, che apre, che accarezza, accoglie.
Il lavoro corporeo è l’arte di amarsi, che la donna apprende grazie alle cure di chi, attraverso la visualizzazione, la sa portare negli angoli più remoti del suo corpo, anche in quello stretto e buio,  dove ha nascosto la sua anima, dimenticandosene.
Ogni organo è in difesa di quel cuore femminile offeso: il ventre duole, il cuore soffre, le spalle pesano, il capo è flesso, la mandibola serra la vita…che scivola via piano piano. Non è facile, non conosciamo in quanto tempo riuscirà a far sbocciare il suo fior di loto quella donna, a spalancare di nuovo i suoi petali, ma quando lo farà, lo farà per sempre! Potrà finalmente guardare per la prima volta il suo fiore, il fiore pelvi. Chi si prende cura della fragilità femminile, care colleghe, amiche di percorsi e vissuti,  lo faccia sempre sottovoce, in punta di piedi, amando.
Il sorriso di quella donna che ritorna ad amarsi, lo avrete per sempre.

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